Vibo. Palazzo Gagliardi-De Riso, è scontro sui fondi fermi da anni. Appello al prefetto

Catania (Cnl) denuncia il blocco di quasi 3 milioni di euro destinati alla riqualificazione dello storico immobile del capoluogo

«È da qualche settimana che stiamo assistendo ad uno scontro verbale sulla stampa tra l’ex presidente della Vibo Sviluppo Spa Pasquale Barbuto e il presidente della Provincia Corrado L’Andolina in merito al degrado di uno dei palazzi storici di Vibo Valentia, la prestigiosa dimora nobiliare Gagliardi-De Riso, ad oggi addirittura transennato in quanto pericolante e pericoloso. Quello che abbiamo potuto constatare è che il Palazzo Gagliardi-De Riso è stato oggetto di un progetto di ristrutturazione e riqualificazione inserito, per essere finanziato, nei Patti territoriali».

Così Michele Catania, presidente del Confederazione nazionale del lavoro (Cnl) provinciale di Vibo Valentia, interviene nel dibattito attraverso una nota.

«La società Vibo Sviluppo, soggetto responsabile dei Patti, ha suddiviso il finanziamento in tre lotti: tetto; 1° piano, detto pure piano nobile; piano terra. Il tutto per un complessivo impegno di circa 2,8 milioni di euro. Tali risorse, sempre per dichiarazioni di Pasquale Barbuto, sono disponibili e addirittura allocate presso una banca della città sin dal 2019, con il progetto già approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico; sempre Barbuto riferisce che le somme di cui sopra fanno parte della “rimodulazione del patto” e sono una quota parte di complessivi 6,5 milioni di euro per altri progetti già approvati, i cui beneficiari sono i Comuni di Vibo Valentia e Briatico».

«Il presidente L’Andolina – si legge nel comunicato – replica non smentendo Barbuto, bensì affermando che queste somme ci sono ma non possono essere utilizzate perché la società è in liquidazione e, da quanto abbiamo saputo, in liquidazione volontaria decisa proprio dall’ente Provincia, in quanto socio di maggioranza della società».

Continua Michele Catania: «Ora, non volendo fare processi sommari e senza entrare nei tecnicismi burocratici, ci chiediamo come sia possibile tutto questo: se il Ministero avesse avuto il diritto di richiedere la restituzione delle somme, crediamo che questo sarebbe dovuto avvenire in tempi brevissimi e, viceversa, ci chiediamo come mai i Comuni interessati non abbiano reclamato la prosecuzione degli investimenti, considerato che la società ad oggi non ha concluso l’iter della liquidazione».

Un esempio per tutti «il Comune di Vibo Valentia che, su circa 6 milioni e mezzo di fondi disponibili, sarebbe beneficiario di circa 5 milioni di euro per la realizzazione del progetto del mercato rionale di Moderata Durant e per la riqualificazione dell’area archeologica complesso Valentianum / S. Aloe, eppure sembrerebbe poco interessato, al netto delle formalità, alla difesa di questi investimenti».

Conclude il presidente: «È evidente che un territorio in continua ricerca di sostegni economici non possa permettersi di dover rinunciare a risorse già impegnate e destinate a progetti individuati come strategici per la comunità; per questo motivo Cnl provinciale non accetterà passivamente una così grave disattenzione e chiederemo l’intervento del prefetto per chiarire una volta per tutte se esista una possibilità, fosse anche remota, di utilizzare le risorse bloccate in banca da oltre dieci anni!».

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